Rarità Storica – Manoscritto del 1764 – Ordine delle Dame – Italia XVIII.mo Sec.

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COD: Manoscritto del 1764 Categoria: Tag:

Manoscritto su carta pergamena, riguardante la fondazione ed il relativo regolamento dell’ordine nobiliare delle “Monache Secolari” e quindi laiche nell’Italia Austro-Boema del ‘700. Il sovrano a cui si deve tale Regolamento ed Istituzione era Ercole III d’Este nato a Modena da Francesco III d’Este e Carlotta Aglae di Borbone-Orléans. Tale ordine occupava la nobiltà europea e portava in dote molte proprietà terriere. Il Manoscritto è sviluppato in 28 punti su 7 facciate. L’inchiostro del Manoscritto è “Ferrogallico”… dove il Gallato di ferro una volta asciugato risulta brillante. La carta è Wove. Tale ordine occupava la nobiltà europea e portava in dote molte proprietà terriere. Derivazione Benedettina del complesso del Monastero di San Pietro. Il complesso del monastero di S. Pietro risale al XVI secolo, ma le sue origini vanno rintracciate nell’antichissimo monastero di S. Prospero costruito fuori dalle mura di Reggio. Parzialmente demolito da Alfonso I perché non desse ricetto a truppe nemiche, il monastero si trasferì all’interno della città nei pressi della chiesa di S. Pietro. Soppresso da Ercole III e trasformato nel Ritiro delle Dame, fu adibito a caserma dopo l’Unità d’Italia. Ercole III d’Este nacque a Modena da Francesco III d’Este e Carlotta Aglae di Borbone-Orléans, figlia del reggente di Francia. Salì al trono nel 1780. Nel 1790 si unì con matrimonio morganatico a Chiara Marini, che frequentava da anni, mentre la Duchessa si era ritirata a Reggio. Fu sovrano illuminato, gioviale e bonario (non disdegnava parlare in dialetto ai sudditi) e proseguì le riforme iniziate dal padre. Fece costruire i due ponti di Rubiera e di S. Ambrogio a Modena sulla Via Emilia, migliorando quindi i collegamenti con gli altri Stati, attraverso strade (Via Vandelli) che collegavano la Lunigiana e la Garfagnana coi versanti reggiano e modenese; nel 1785 istituì l’Accademia Atestina di Belle Arti. Sotto il suo regno rifiorirono la cultura e le scienze, mediante la protezione a eruditi del calibro di Lazzaro Spallanzani, Giambattista Venturi, Girolamo Tiraboschi, Lodovico Ricci, e tantissimi altri. L’invasione francese lo costrinse a lasciare il Ducato per Venezia il 7 maggio 1796, portando con sé il suo cospicuo patrimonio personale, ma non una lira dalle pubbliche casse, nonostante le pretestuose accuse sanculotte. Fu invece raggiunto dai soldati francesi nella città lagunare e oggetto di rapina a mano armata nella propria dimora di circa 200.000 zecchini. Dopo questo episodio si trasferì a Treviso ove morì il 14 ottobre 1803. A seguito delle paci di Campoformio (1797) e di Lunéville (1801), riuscì a entrare in possesso della Brisgovia come compenso per la perdita dei ducati di Modena e di Reggio, ma non riuscì mai a prenderne possesso.

Ottime le condizioni, posto sotto vetro, in teca/cornice.

Misure Manoscritto: H.31 x L.21.3 cm

Con cornice: H. 47.4 cm, L. 37.2 cm, P. 2 cm